Abbiamo già fatto riferimento all’osteoartrite o ad altre patologie legate alle articolazioni in cani e gatti, in questo articolo.
Ma la riabilitazione del cane passa, non solo dal trattamento farmacologico o chirurgico, ma anche dall'esercizio fisico che può infatti giovare alla condizione del paziente.
Ad oggi oltre alla somministrazione di FANS per alleviare i sintomi e quindi il dolore, all’intervento chirurgico o alla somministrazione di acido ialuronico, si aprono altre strade meno invasive ma comunque efficaci.
Le iniezioni intrarticolari di PRP si sono dimostrate non solo un trattamento capace di alleviare il dolore da frizione articolare, ma anche in grado di stimolare la rigenerazione delle cartilagini. I fattori di crescita, infatti, partecipano alla regolazione e alla sintesi della cartilagine articolare, fonte inoltre di citochine e chemochine e altre proteine che stimolano la proliferazione cellulare, la chemiotassi e modulano la risposta infiammatoria.
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Qualunque sia la strada scelta dal veterinario per la cura della patologia, studi recenti dimostrano come una terapia riabilitativa, associata al trattamento farmacologico o chirurgico, permette un perdurare degli effetti più a lungo nel tempo.
In questo articolo, viene effettuato uno studio comparativo, tra due gruppi di cani di differenti razze, età e sesso, che presentano un’osteoartrite causata da displasia dell’anca bilaterale. Per confermare la presenza di una moderata o severa osteoartrite, ogni animale è stato sottoposto ad un completo esame ortopedico e ad una radiografia sotto sedazione.Gli animali non presentavano nessun’altra patologia.
Si tratta di cani con un peso superiore ai 30 kg e con un grado di zoppia al terzo-quarto grado, su una scala di 4 gradi.
Lo studio svolto ha messo a confronto 2 gruppi di trattamento:
- Il primo gruppo, trattato con singola infiltrazione bilaterale di PRP
- Il secondo gruppo, trattato con singola infiltrazione bilaterale di PRP, associato ad una terapia riabilitativa
1. Riscaldamento, 5 minuti a passo lento in un percorso rettilineo su piano.
2. Da seduto a in piedi per 15 volte.
3. Per 5' minuti, sollevare gli arti anteriori da terra e far camminare il cane in avanti e indietro, solo sulle zampe posteriori
4. Passeggiata in pendenza, 10' a passo regolare.
5. Altri 5 minuti a passo lento in un percorso rettilineo su piano per de affaticamento.
Gli animali sono stati valutati dalla data di partenza (giorno 0) a 30, 60, 90 e 180 giorni.
Il Prp si è dimostrato efficace nel migliorare la funzione degli arti nei cani con Osteoartrite, nonostante questo effetto vada a decrescere dopo 180 giorni; ad ogni modo, quando viene combinato con riabilitazione, gli effetti perdurano nel tempo, mantenendo la loro efficacia oltre i 6 mesi.
Anche se gran parte degli studi mostrano risultati positivi nella cura dell’osteoartrite attraverso il PRP, rimane estremamente importante ricordare che la modalità di preparazione del PRP influenza molto l’efficacia del trattamento.
Da qui l’importanza di standardizzare il metodo e i protocolli, cercando in tal modo di arginare delle variabili. L’utilizzo di kit commerciali è confacente allo scopo.
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