La risposta non è molto lontana da noi, anzi può trovarsi dentro di noi!
Al di là della scelta delle parole, che può sembrare alquanto metaforica, il sangue del paziente può essere davvero la soluzione migliore per la cura delle ferite cutanee.
Ma facciamo un passo indietro per capire cosa entra in gioco quando parliamo di ferita.
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Il processo di guarigione consiste in una serie di eventi finalizzati alla neo formazione di un tessuto di natura connettivale, quindi diverso da quello originario. Il processo avviene per fasi distinte, precedute da una fase preliminare emostatica cui segue infiammazione, proliferazione cellulare e rimodellamento.
Il regolare svolgimento di questo processo è fondamentale, in quanto se questo meccanismo si interrompe, possono insorgere ferite croniche, al contrario, in caso di una mancata regolazione dei processi di infiammazione e proliferazione cellulare il rischio è di ottenere un tessuto di granulazione in eccesso come nel caso dei cheloidi.
Nonostante significativi progressi nel campo medico e della nutrizione, c’è un crescente bisogno di sviluppare nuove strategie per migliorare la cura delle ferite cutanee.
In ambito umano come in quello veterinario, Il plasma ricco di piastrine (PRP) è una tecnologia terapica endogena che sta riscuotendo successo nella medicina rigenerativa, grazie al suo potere di stimolare e accelerare la guarigione dei tessuti.
Il PRP è definito come un prodotto biologico autologo, derivato dal sangue del paziente con una concentrazione piastrinica più alta rispetto a quella in circolazione nel sangue.
Le piastrine, di cui è ricco il PRP, rilasciano numerose sostanze che promuovono la riparazione tissutale e influenzano il comportamento di altre cellule modulando l’infiammazione e la neoformazione di vasi sanguigni.
Le piastrine infatti giocano un ruolo fondamentale nel mediare la guarigione del tessuto danneggiato grazie alla capacità di liberare fattori di crescita coinvolti nel processo di guarigione della ferita, come il
I test animali e umani riportano efficaci applicazioni cliniche del PRP su ulcere croniche della pelle, ferite cutanee acute, ustioni, chirurgia plastica e cosmetica.
Al di la’ degli aspetti puramente tecnici, un dato interessante è di tipo economico, l’uso del PRP può ridurre i costi per i trattamenti medici standard, perché mette in atto una rigenerazione più rapida del tessuto. Detto questo non dovrebbe essere considerata come terapia a se stante che va a rimpiazzare trattamenti, ma come una terapia complementare.
L’uso del PRP in ambito umano e animale sta crescendo, e le sue proprietà di guarigione su ferite cutanee sono state citate in molti studi clinici e sperimentali su cani[1;2], cavalli [1] e umani[1; 2], e altre specie[1].
Il PRP è comunemente applicato a ferite cutanee in forma liquida iniettabile, comportando però spesso irritazione e dolore nel sito trattato a causa della spesso elevata concentrazione di globuli bianchi. Talvolta, il PRP viene reso gel , formilazione facile da usare ma certamente con degli svantaggi, particolarmente negli animali, come una distribuzione irregolare su parti mobili del corpo, possibile perdita di materiale e di conseguenza anche di principi attivi, limitata accessibilità alla superficie della ferita, e limitata durata o effetto.
Ematik Ready è un dispositivo medico che può venire incontro alle esigenze del Veterinario, fornendo un prodotto finale standardizzato nel suo processo e autologo ottenibile grazie ad un semplice prelievo di sangue.
Il kit permette di creare un “cerotto” formato da un gel e una speciale miscela biopolimerica.
I biopolimeri conferiscono struttura, stabilità e flessibilità al cerotto che può facilmente essere applicato sulle ferite, ritagliato a seconda delle necessità, senza perdita di materiale e durevole nel tempo, con un rilascio controllato dei fattori di crescita.
In ambito veterinario Ematik Ready rappresenta un ottimo metodo per la produzione di un derivato ematico applicabile direttamente sulla ferita, garantendo una costante resa e qualità, come dimostrato dai nostri casi clinici.
Infine tirando le somme, considerata l’elevata sicurezza (non presenta effetti collaterali) e i buoni risultati presenti in letteratura in diversi campi di interesse medico, derivati ematici come il PRP sembrano essere una nuova promessa nelle terapie che prevedono la riparazione dei tessuti, in ambito umano quanto animale.
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I Derivati ematici per la cura delle ferite di difficile rimarginazione
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