Oggi prenderemo in esame un case studio, in cui abbiamo applicato Ematik Ready per curare una ferita chirurgica da rimozione di una massa tumorale.
Trattare una ferita estesa, può diventare complicato quando si ha mancanza di tessuto che rende impossibile una sutura dei lembi. Stressare il tessuto cercando di avvicinare i lati della ferita, potrebbe comportare la riapertura della lesione o casi di deiscenza
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In un precedente articolo abbiamo parlato di Ematik Ready, un cerotto riassorbibile che permette di ottemperare alla mancanza di tessuto e che agevola la guarigione della ferita perché a base di PRP. La sua struttura gli permette di essere suturato direttamente con i lembi della ferita.
Per la preparazione del prp, rimandiamo a questo articolo, in questa sede ci limitiamo a ricordare che Ematik Ready sfrutta un protocollo a doppia centrifugazione del sangue, e risospensione delle piastrine in una quantità ridotta di plasma, ovvero 6 ml.
Questa settimana con il dottor Bertaglia della Clinica Veterinaria Santa Teresa di Cavezzo (MO) abbiamo trattato un caso di ferita da rimozione chirurgica di massa tumorale, applicando il cerotto Ematik Ready.
Il paziente è un incrocio di Labrador di circa 25 kg di peso, e presentava una massa rimossa chirurgicamente. La ferita risultante è localizzata a livello della zampa anteriore destra ed era stata inizialmente chiusa tramite punti di sutura.
Vista la tensione dei punti a causa della posizione anatomica della lesione e la ridotta capacità rigenerativa del tessuto sottostante, la ferita è andata in contro a deiscenza, con riapertura dei punti ed infezione.
L’infezione è stata sconfitta grazie alla somministrazione di una terapia antibiotica, ma la lesione rimane aperta con lembi lassi e della dimensione di circa 11,8 cm (L) per 4 cm (W), mentre l'area del letto della ferita risulta di circa 38 cm2 (Misure ottenute utilizzando l'applicazione Imito Measure destinata al follow-up della dimensione delle lesioni).
Si decide dunque di procedere con Ematik Ready.
Il giorno dell’applicazione, la ferita non presentava più segni di infezione.
La prima parte del procedimento è stata dedicata alla preparazione del Cerotto.
Per la realizzazione del cerotto sono stati prelevati 60 ml di sangue dal paziente non sedato. Il sangue è stato sottoposto ad una prima centrifugazione, ottenendo una buona separazione tra sangue e plasma.
Il plasma è stato ulteriormente centrifugato, il pellet piastrinico risultante è stato risospeso in 6 ml di plasma. Il prodotto è stato poi iniettato nella sacchetta contenitore del cerotto.
A questo punto il paziente è stato sedato, è stato rasato il pelo intorno alla ferita ed è stato praticato un debridement chirurgico per rimuovere il tessuto soprastante e per riattivare la lesione .
Data la forma allungata della ferita, si è deciso di tagliare il cerotto per coprire la totalità della superficie, applicando 2 strisce.
Il cerotto viene applicato lasciando il supporto (la rete biopolimerica) verso la parte esterna, suturando i lembi della pelle con la rete del cerotto. Ove possibile il cerotto è stato inserito sotto la pelle e sono poi stati applicati punti di sutura.
La parte è stata poi fasciata utilizzando una benda traspirante in cotone, poliammide e viscosa, applicando quindi una fasciatura semicompressiva e traspirante.
Il paziente è stato mantenuto con collare elisabettiano sino al 5° giorno, nel quale è stato sfasciato per controllare lo stato di assorbimento del patch e la condizione della lesione.
La ferita è stata sbendata ed i residui di cerotto che non sono stati assorbiti, sono stati rimossi, pulendo delicatamente la lesione con soluzione fisiologica. Al momento la ferita mostra un buono stato di granulazione, segnale di riattivazione del tessuto, con buoni margini rosei. Il lembo che risultava pendente e lasso risulta ora più adeso al letto della ferita.
La lesione verrà ricontrollata dopo 5 giorni.
1 Comment
interessante.